Contesto e motivazione del corso
Siamo immersi in processi, flussi, dati. Ogni giorno, strumenti digitali ci supportano in attività sempre più complesse: CRM, dashboard, report automatizzati. Eppure, nonostante tutto “funzioni”, qualcosa spesso ci sfugge. Vediamo tanto, ma da troppo vicino. Il rischio è operare per inerzia, agire senza comprendere davvero il contesto.
L’intelligenza artificiale entra in questo scenario non come la “risposta giusta”, ma come un mezzo per porci le domande giuste. È uno strumento potente, ma privo di senso se non guidato da una strategia. Da qui nasce l’esigenza di questo corso: fornire una bussola, non una mappa. Un percorso per apprendere come l’AI può aiutarci non a sostituire il pensiero umano, ma a rafforzarlo. Non a prendere decisioni al posto nostro, ma a migliorare il nostro modo di osservare e decidere.
Che cos’è l’intelligenza artificiale? Una definizione chiara e divulgativa
L’intelligenza artificiale (AI) è un insieme di tecnologie in grado di elaborare grandi quantità di dati per riconoscere pattern, fare previsioni, suggerire risposte o automatizzare compiti. Non “pensa” come un essere umano, ma simula alcuni aspetti del pensiero: apprendimento, classificazione, linguaggio naturale, visione artificiale, decision making. L’AI può essere specifica (narrow AI) o generativa (come i LLM – modelli di linguaggio di grandi dimensioni), e lavora su testi, immagini, numeri o azioni.
Ma ciò che la rende utile non è la tecnologia in sé, bensì l’intenzione con cui viene utilizzata. L’AI è tanto più efficace quanto più è connessa al contesto, ai bisogni reali delle persone, ai processi aziendali. Altrimenti rischia di essere solo un’altra automazione fine a sé stessa.
La visione di nel mondo dell'energia: l’AI come strumento per pensare meglio
In NoiEnergia, Vincenzo Bisceglie non ha adottato l’intelligenza artificiale come moda tecnologica. L’ha integrata come parte di una strategia concreta per supportare i team, semplificare il lavoro e migliorare la relazione con il cliente.
Il nostro approccio non parte dal modello, ma dalla domanda: “Qual è il problema reale che non stiamo vedendo?” In questo senso, l’AI è usata per:
- migliorare la comprensione del cliente (analisi conversazionale, clustering comportamentale, insight predittivi);
- ridurre le attività ripetitive (automazioni per il back office, risposte smart per il customer care);
- fornire ai sales suggerimenti realistici e contestuali;
- facilitare la connessione tra dati e decisioni, tra azione e strategia.
In particolare, l’uso di modelli LLM ci consente di restituire informazioni personalizzate al cliente a partire dai suoi dati, ma sempre con l’obiettivo di aumentare la chiarezza, non la complessità.
I benefici per cliente, azienda e team
Per il cliente:
- comunicazione più semplice e trasparente;
- risposte rapide, coerenti e comprensibili;
- maggiore fiducia nel brand, grazie alla personalizzazione.
Per l’azienda:
- processi più fluidi e meno dispersivi;
- insight più accurati su bisogni e comportamenti;
- vantaggio competitivo sostenibile, centrato sul valore e non solo sulla tecnologia.
Per i team:
- riduzione del carico operativo ripetitivo;
- strumenti di supporto alla decisione più efficaci;
- maggiore consapevolezza strategica: non solo “fare bene”, ma “fare la cosa giusta”.
Obiettivi pratici e operativi del corso
- comprendere i concetti fondamentali dell’intelligenza artificiale in ambito business e customer experience;
- distinguere tra hype tecnologico e reale valore strategico;
- identificare ambiti concreti in cui l’AI può migliorare processi esistenti;
- collaborare attivamente con figure tecniche e data-driven, ponendo le domande giuste;
- proporre idee e sperimentazioni AI all’interno del proprio team, con un approccio pratico e contestuale;
- adottare una mentalità orientata all’osservazione e all’interpretazione, prima ancora che all’automazione.
Il corso non richiede competenze tecniche pregresse ma sviluppa una solida alfabetizzazione strategica sull’AI, utile a ogni funzione aziendale.
L’intelligenza artificiale non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Non ci serve un modello che risponda a tutto. Ci serve il coraggio di guardare meglio, di uscire dalla nostra “orbita operativa” per osservare i problemi da un’altra prospettiva. Serve attenzione, distacco, pensiero.
Questo corso non è solo un modulo formativo. È un invito a cambiare sguardo. A non temere l’innovazione, ma a guidarla. A non aspettare soluzioni miracolose, ma a generare domande più consapevoli. Perché la direzione non ce la dà un algoritmo. Ce la dà la nostra capacità di pensare insieme.
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